giovedì 18 febbraio 2016

Sanità a confronto con la Cgil: sull'ospedale di Cairo l'assessore regionale Viale prende tempo

L’ospedale di Cairo sarà classificato “di area disagiata?”. L’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, presente ieri sera a Cairo al convegno organizzato dalla Cgil, ha illustrato il lavoro di questi mesi per redigere il nuovo piano sanitario della Liguria, e della struttura valbormidese ha affermato che è ancora prematuro parlarne. “Quello che mi sento di precisare, per ora, è che è nostra volontà mantenere in vita ciò che esiste e funziona. La decisione sul futuro del nosocomio cairese sarà presa in estate, quando il quadro generale di tutti i presidi regionali, delle Asl e delle richieste ed esigenze dei cittadini verranno convogliati in quello che spero diventi “il modello ligure” per eccellenza", ha dichiarato l’assessore. Questo a fronte di quanto pungolato dal segretario della Cgil Francesco Rossello, che ha sottolineato come sia auspicabile ispirarsi ai piani di altre regioni, “purtroppo, però, il gettito dell’Irap, con cui si finanzia in gran parte la sanità, in Liguria sia di sei milioni di euro, in Lombardia, ad esempio, di sei miliardi”. Puntuale la disamina del responsabile Cgil della sanità, Ciro Ferrentino, che ha parlato anche di assistenza: “In Valbormida il 28% della popolazione è rappresentato da anziani. Non si può pensare solo all'ospedale, ma anche a un percorso di medicina di gruppo e servizi territoriali da riprendere, perché finora sono rimasti in un cassetto. Inoltre, occorre razionalizzare le risorse: non servono tre reparti di Day Surgery nel Savonese, mentre, d’altro canto, a Cairo ci sono due nuove sale operatorie nuove e vanno utilizzate a pieno regime, magari decongestionando altri ospedali dove si affrontano quotidianamente le urgenze”. Pungente l’intervento del sindaco Fulvio Briano: “Sono anni che sento parlare di sanità, e l’offerta continua a peggiorare. Da troppo tempo manca un rapporto interlocutorio tra l’Asl savonese e il territorio, tanto che a Cairo ora abbiamo un Punto di primo intervento al posto di un Pronto soccorso che è una vera anomalia. Questo anche a fronte della mancanza di infrastrutture adeguate che ci permettano di raggiungere in tempi brevi altri ospedali. La struttura qui è ancora aperta, soprattutto grazie al lavoro del personale, che con impegno cerca di dare risposte ai cittadini. Ma non si può continuare a mantenere in piedi un ospedale quando in Liguria, a morire di asfissia, è tutto il sistema sanitario”.
Presenti alla serata molti rappresentanti dell’organico medico e infermieristico in servizio a Cairo, e la Cgil ha voluto questo confronto proprio perché, come ha concluso Giulia Stella, della Camera del Lavoro, “l’Asl 2 è l’azienda con più occupati della provincia di Savona”.

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