martedì 8 marzo 2016

8 marzo: al Poliambulatorio Cornareto si parla di prevenzione con il ginecologo Bogliolo, di origini cairesi


Per l’8 marzo mimosa…ma soprattutto prevenzione! L’Eco della Valbormida lancia questo messaggio nella giornata internazionale delle donne, prendendo spunto dalla recente inaugurazione del Poliambulatorio specialistico Cornareto, a Carcare, dove tra i vari medici presenti c’è anche Stefano Bogliolo, originario di Rocchetta di Cairo, medico chirurgo di Ginecologia e Ostetricia che lavora ed opera al Policlinico San Matteo di Pavia. Nella sua carriera professionale un’esperienza anche in Francia, per la precisione a Lione, dove si è specializzato all’Hôpital Femme Mère Enfant. Nell’ottica di un percorso di prevenzione e informazione che il Poliambulatorio carcarese potrebbe intraprendere a breve, il dottor Bogliolo ha spiegato come la cura dei tumori femminili, in aumento soprattutto in età fertile, sia all’avanguardia nella struttura lombarda dove lui stesso lavora con l’utilizzo di strumentario laparoscopico e robotico. Attraverso uno screening sulle mutazioni genetiche è possibile sapere in tempo se una donna è soggetta, e in che percentuale, all’insorgenza della patologia. La maggior parte delle mutazioni responsabili dell'insorgenza di tumori, infatti, sono somatiche, cioè avvengono nella stessa cellula somatica che poi diventerà tumorale, non interessano le cellule della linea germinale e quindi non sono ereditarie. Tuttavia in un numero ristretto di casi, cosidetti "ereditari", le mutazioni sono costitutive, dunque presenti in tutte le cellule dell'individuo. Possono essere perciò tramandate di generazione in generazione e la loro presenza può essere individuata nel DNA estratto da un normale prelievo di sangue. In questo caso, l'individuo nasce con un patrimonio genetico già alterato che rende più elevata la probabilità di sviluppare specifici tumori nel corso della propria esistenza. Una stessa cellula deve accumulare molte mutazioni genetiche prima di diventare una cellula tumorale. Ma non tutte le mutazioni genetiche hanno la stessa importanza nel processo che porta allo sviluppo dei tumori. Ad esempio, donne con una mutazione nel gene BRCA1 hanno una probabilità di sviluppare un tumore mammario o ovarico superiore rispetto al resto della popolazione.
I geni sono ereditati da entrambi i genitori. Pertanto, se uno dei due genitori ha una mutazione genetica ereditaria, i figli hanno il 50% di probabilità di ereditarla. Più distante è il parente con la mutazione genetica, minore è la probabilità di ereditarla. Possedere queste mutazioni ereditarie nel proprio patrimonio genetico non dà di per sé la certezza di sviluppare il cancro. Tuttavia, questi individui sono molto più a rischio degli altri perché il DNA delle proprie cellule è già alterato e sarà sufficiente un numero inferiore di mutazioni per sviluppare tumori. Ecco quindi l’importanza di sottoporsi a questi tipi di valutazioni medico-scientifiche, ed è un’opportunità che va sfruttata.

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