sabato 5 marzo 2016

In Valbormida serve un ospedale di area disagiata: quella di oggi non è la prova concreta?



“Quella di oggi non è la prova concreta che la Valbormida sia un’area disagiata?”. Si rincorrono i commenti amari sui social network, nei bar e tra la gente dopo la nevicata di oggi, che ha paralizzato un’intera vallata, isolandola per alcune ore dal resto della provincia, mettendo a rischio i soccorsi di eventuali emergenze, soprattutto sanitarie. Con il colle di Cadibona chiuso e l’autostrada bloccata come avrebbe fatto un’ambulanza a raggiungere in tempi brevi (per la precisione in 90 minuti, come recita il decreto per attribuire al territorio il titolo di aria disagiata, ndr), la più vicina struttura ospedaliera? Non solo, ma ai pazienti ricoverati al San Giuseppe di Cairo non sono arrivati i pasti, perché gli addetti, provenienti da Savona sono rimasti bloccati nella bufera. Per fortuna il personale ha provveduto a rifocillare alla meno peggio i degenti, ma resta il fatto che la situazione sia al collasso. Non a caso migliaia di valbormidesi hanno firmato, e stanno continuando a farlo, la petizione a sostegno della mozione presentata in Regione dal consigliere Andrea Melis per chiedere che l’ospedale di Cairo, con un aumento annuale di spesa di “soli” 900 mila euro, sia dichiarato di “area disagiata”. Forse non è un capriccio…

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