Non solo la zucca di Rocchetta, ma ora anche il moco delle Valli del Bormida è stato iscritto dall’amministrazione comunale di
Cengio, con la delibera di Giunta del 16 aprile, nell’apposito
registro dei prodotti De.Co.
Il Comune di Cengio è uno dei
pochi Comuni della Provincia di Savona e della Liguria ad avere aderito nel 2014 all'istituzione della De Co con il relativo
regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agro alimentari
territoriali e comunali.
"Le Denominazioni Comunali costituiscono,
nella loro straordinaria semplicità, una vera rivoluzione culturale nell’ambito
della salvaguardia delle identità territoriali legate alla tradizione
agroalimentare, enogastronomica e artigianale di un luogo - spiegano gli amministratori cengesi - Esse si configurano
come lo strumento principe per avviare congiuntamente sia un intervento di
tutela delle specificità locali, sia un’azione di sviluppo sostenibile del
territorio, in cui gli elementi endogeni costituiscono la vera leva di crescita
sociale ed economica. Nella loro accezione le De.Co. si trovano a svolgere una
funzione non solo di difesa, ma di vera e propria conservazione del prodotto
locale dalle contaminazioni e dai processi globali di standardizzazione
culturale, che minano in misura sempre maggiore i cosiddetti antichi sapori e
saperi tipici di un territorio. Pertanto, la certificazione
De.Co. sulle produzioni locali consente di recuperare la memoria storica e le
tradizioni di un luogo, come componenti determinanti del senso civico di
appartenenza; di considerare la tradizione ed il lavoro alla base della qualità
della vita; la conservazione eco-ambientale di un luogo come il mezzo
necessario per la crescita dell’intero sistema socio-territoriale di
riferimento.
La De.Co. è una realtà innovativa
che restituisce agli abitanti le ricchezze del territorio e la loro tutela
privilegia, chi il territorio lo vive: la Comunità, che è chiamata a
difendere e a riconoscere ciò che ne fa la storia e che nessuno potrà mai
appiattire o imitare, realizzando in questo modo un livello di autocoscienza
tale, riconosciuta dal sindaco, che può dare adito allo sviluppo di
un’economia, alla creazione di marchi o semplicemente a forme associative tra
produttori".
Il “moco” veniva
consumato già nelle Valli della Bormida dall’età del bronzo (2000 a.c.) e da
sempre considerato "alimento povero",e oggi grazie al un progetto di Slow Food sta
ritornando nei campi e sulle tavole.
Per
valorizzare questo antico legume nell’anno internazionale dei legumi indetto
dalla FAO è in programma per domenica 12 giugno, a Rocchetta, la prima Festa del moco in fiore, una manifestazione per far conoscere e
valorizzare questo antico legume e i molteplici utilizzi in cucina. La giornata sarà anche
l’occasione per la consegna ufficiale alle aziende produttrici del logo De.Co.

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