mercoledì 27 luglio 2016

Melis, M5S: "L'ospedale di Cairo verso una privatizzazione selvaggia"

"Quello che sta accadendo all’ospedale di Cairo potrebbe essere l’ultimo tassello di un processo di privatizzazione selvaggia della sanità savonese avviato da Burlando ad Albenga e perfezionato dalla Giunta Toti". A parlare è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Melis, che prosegue: "Il condizionale è d’obbligo, al netto di balbettii e bocche cucite. Di sicuro un simile scenario si sarebbe potuto scongiurare alla radice, se, lo scorso novembre, la maggioranza in Consiglio regionale, guidata da Vaccarezza, non si fosse schierata compatta contro la nostra mozione per riconoscere all’ospedale di Cairo la classificazione d’area disagiata. In quel modo avremmo potuto mettere dei punti fermi sull’assetto ospedaliero, come previsto dal decreto Balduzzi, chiudendo sul nascere ogni ipotesi di privatizzazione. Al contrario, con la fresca approvazione di A.Li.Sa., diventata ieri legge, un simile scenario sarà purtroppo facilmente realizzabile, senza che nessuno potrà opporsi. Il modello Albenga (così come il modello lombardo) ha già mostrato tutte le sue crepe, tanto a livello occupazionale quanto sul piano giudiziario, dove la partita è tutt’altro che chiusa. Anche solo pensare di replicarlo in val Bormida significa non aver imparato nulla dalle lezioni del passato e far prevalere i soliti interessi di pochi al diritto di tutti alla salute, che dev’essere pubblica, sociale ed efficiente".
E proprio A.Li.Sa. è la nuova azienda sanitaria ligure che sostituisce Ars, come sottolinea l'assessore Sonia Viale: "Una delle criticità maggiori che abbiamo riscontrato in questi tre mesi di incontri sul territorio era che ogni Asl operava come una repubblica a sé, senza un’effettiva azione che potesse dare medesime procedure, evitare sprechi, fornire omogenee risposte ai bisogni dei cittadini. Con la creazione di Alisa, in cui confluirà Ars e che sarà pienamente operativa dall'1 ottobre, diamo una governance unica a tutte le cinque asl che saranno mantenute perché è importante che il territorio ligure abbia comunque la possibilità di affrontare i problemi delle comunità con articolazioni più vicini ai cittadini, potenziando il rapporto ospedale-territorio nell’ottica dell’integrazione dei servizi sociosanitari".
Enrica Bertone 

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