“Un'opportunità non prevista, ma quanto mai gradita quella
che mi si è presentata quando l'Amministrazione scolastica provinciale mi ha
proposto un ritorno in Valbormida come reggente del “Calasanzio” di Carcare, da
abbinare alla mia dirigenza del Liceo Scientifico “Grassi” di Savona. Una nuova
sfida, senza dubbio impegnativa, che ho accettato con piacere e con
entusiasmo”.
Queste le parole del professor Fulvio Bianchi, che dal
primo settembre è nuovamente a capo, almeno per l'anno 2016 – 2017, dell'antico
e prestigioso istituto valbormidese.
Il professor Bianchi era già stato preside del Calasanzio
dal 2006 al 2012, quando poi si era trasferito a Savona.
“L'esperienza decisamente positiva che avevo già vissuto in
questa scuola mi ha spronato a farvi ritorno per sostituire la professoressa
Paola Salmoraghi, alla quale mi lega, peraltro, una profonda stima non disgiunta
da un sincero affetto – commenta Bianchi - Del resto proprio io ero stato il
suo mentore nel cosiddetto anno di prova che ha poi portato la Salmoiraghi alla
sua nomina ufficiale come dirigente del Calasanzio. Quelli della mia presidenza
sono stati anni in cui siamo riusciti ad ottenere l'ampliamento degli indirizzi
istituendo anche il Linguistico, oltre ai due storici corsi di Classico e
Scientifico. Inoltre, era stato avviato anche il doppio diploma Esabac,
dapprima nello Scientifico bilingue e poi nell'ambito del Linguistico. Ma non
solo, perchè era nato, proprio durante il mio ultimo anno carcarese, anche
Archè, in stretta collaborazione con l'Istituto Internazionale di Studi Liguri.
Il titolo di questo percorso, proposto proprio dal sottoscritto, vuole
richiamare l'idea del principio, dell'origine, fondamentale per intraprendere
una qualunque ricerca”.
Ma ora è il momento di guardare al futuro. E il preside
Bianchi di certo non manca di energia e di motivazione per continuare a far
essere il Liceo carcarese il vero polo culturale del territorio valbormidese e
non solo. Spiega il dirigente: “Tra le mie priorità, in ambito didattico, vi è
senza dubbio il rilancio di Esabac, grazie al riavvio di un partenariato con il
Lycée général “Jean Monnet” d'Annemasse, nell'alta Savoia, nella zona limitrofa
a Ginevra. Inoltre, vorrei riproporre il “Periode de scolarisation temporaire”
(PST), un elemento non indispensabile nella programmazione ministeriale, ma
sicuramente arricchente del progetto complessivo. Infatti, questo tipo di
esperienza, che riguarda gli alunni del triennio, offre l'opportunità di
superare la semplice attività di scambio linguistico, passando a una vera e
propria integrazione di momenti di vita scolastica tra allievi francesi e
italiani, inseriti direttamente in un progetto di ricerca e di attività didattica
che porterà i nostri studenti in Francia e i ragazzi francesi al Calasanzio. La
ricerca sarà di ambito storico, più precisamente verterà sui flussi migratori
che hanno coinvolto i due paesi tra XIX e XX secolo, con successivo lavoro di
ricerca d'archivio; visto e considerato che proprio la Storia è la materia al
centro dell'ulteriore prova di disciplina in lingua francese, che
contraddistingue il corso Esabac, riteniamo che un progetto di questo genere
possa essere anche molto utile per gli studenti che vi partecipano. Qui stiamo
parlando di un vero e proprio percorso di eccellenza”.
E conclude il professor Bianchi: “Certamente poi
continueranno anche tutti i progetti di ambito scientifico quali EEE, Casio,
piuttosto che tutte le nostre iniziative come le varie notti bianche una per
indirizzo, o la settimana della cultura classica, nonché l'importante e
affermata attività di laboratorio teatrale. Infine, verrà coltivata e
valorizzata come merita anche la cosiddetta alternanza Scuola - Lavoro. Predisporremo iniziative in
linea con la vocazione liceale, che comprendano la possibilità di acquisire
competenze coerenti con quanto i consigli di classe programmeranno e che
saranno poi oggetto di adeguata valutazione”.
Da Firenze, arriva un saluto dalla professoressa
Salmoiraghi, attualmente in reggenza all'Istituto comprensivo Oltrarno: “Da qui
il mio pensiero corre ogni giorno a Carcare, così come la mia certezza che
tutti stiano studiando e lavorando con entusiasmo per continuare la tradizione
che ci ha resi grandi e al contempo umili, capaci di traguardare verso
obiettivi alti, senza dimenticarci di guardare in basso, laddove i nostri
piccoli passi quotidiani percorrono la strada della vita. Al collega, professor
Bianchi, da cui ho ricevuto sempre, fin da quando ero docente, aiuto, sostegno
e preziosi consigli, auguro un anno scolastico ricco di tantissime
soddisfazioni, così come ai ragazzi, ai docenti, al personale della scuola”.
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