Si chiama "Bouquet" ed è la prima personale del giovane cairese Simone Paccini, che espone a Milano, in via Caviglia 3, fino al 31 marzo nel prestigioso "Wall" dell'Istituto italiano di fotografia. Ventidue anni, con una passione coltivata già alle scuole superiori, per Paccini si sta realizzando un sogno. Il suo percorso formativo lo ha portato a studiare a Milano, dove ha frequentato l'Iff e alcune delle sue opere sono già state esposte a Venezia, in occasione della biennale di Arte Contemporanea dal titolo "Photissima", poi a Genova, e persino nella capitale.
Il progetto di "Bouquet" nasce dall’idea di raccontare attraverso oggetti floreali, l’amore che vi è tra le persone. I fiori fungono da protagonisti, portando l’osservatore a concentrarsi sul volto delle persone, le quali sono prive di identità.
Maschi, femmine, anziani, bambini, omosessuali o etero. Nessuno sa di preciso chi ci sia dietro quei fiori, l’importante è che essi si amino. Atmosfere silenziose e pulite.
Un amore visto dagli occhi di tutti, ed il volto coperto di fiori evoca nello spettatore sentimenti positivi.
Maschi, femmine, anziani, bambini, omosessuali o etero. Nessuno sa di preciso chi ci sia dietro quei fiori, l’importante è che essi si amino. Atmosfere silenziose e pulite.
Un amore visto dagli occhi di tutti, ed il volto coperto di fiori evoca nello spettatore sentimenti positivi.
Enrica Bertone
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