Non bastavano la crisi e il fallimento, e per i dipendenti della Maica Mallarini Srl, ora, si è abbattuta la tegola di quello che si può definire, semplificando, un inconveniente giudiziario. Infatti, il posticipo dell'udienza per l'asta di vendita della segheria che produce pallets (attiva a Mallare dal 1860 e gestita da quattro generazioni della famiglia Mallarini), ha fatto sì che gli imprenditori piemontesi subentrati con un contratto di affitto di un anno siano stati costretti a ridurre il personale, ora pressochè dimezzato. Nell'aprile 2015, il gruppo, guidato da Marco Giusiano di Cavour, ha deciso di affittare in accordo con il curatore fallimentare, Maurizio Ferro, un ramo d'azienda dell'attività mallarese, in attesa dell'asta di vendita. "Dodici mesi sono trascorsi e, a causa del sistema di credito deficitario, del costo ormai elevato per ricorrere agli ammortizzatori sociali e all'incertezza su una definitiva acquisizione dell'azienda, nonostante la manifestazione di interesse e il diritto di prelazione, la settimana scorsa è arrivata la lettera di licenziamento a 13 dipendenti, su un totale di 27. Gli altri 14, invece, possono per ora godere di una proroga del contratto di affitto di ulteriori sei mesi, visto che l'udienza sembra sia fissata per l'inizio dell'estate - spiega il responsabile territoriale della Filca-Cisl Luca Vosilla, che ha seguito la vicenda - Ora per sette lavoratori si è aperta una procedura di mobilità volontaria, mentre gli altri sei, (tutti licenziati secondo i criteri sindacali), percepiranno l'indennità di disoccupazione. Siamo però riusciti ad estendere a 24 mesi (anzichè i sei per legge) il diritto di richiamata, ossia qualora l'azienda riesca ad insediarsi e a riprendere la produzione a regime potrà riassorbire gli attuali esuberi".
I dipendenti della storica segheria sono tutti della Valbormida, in maggioranza mallaresi.
"Vista la manifestazione d'interesse del gruppo torinese di proseguire l'attività sul nostro territorio - conclude Vosilla - ci auspichiamo che non solo la procedura fallimentare si concluda a breve, ma anche che la Maica Mallarini srl possa rispettare, in caso di subentro definitivo, quella che abbiamo definito la "promessa delle tre R": ridurre per ripartire e raddoppiare".
Enrica Bertone
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