Una Messa in suffragio di Adriano Tealdi a cinquant'anni dalla sua tragica scomparsa. Il prossimo
21 aprile per i famigliari dell'allora bambino sarà una data triste: a mezzo secolo di distanza dalla fatalità, il fratello Paolo, ex sindaco di Carcare, ha deciso di riportare alle cronache la drammatica storia, di cui ancora oggi non si conoscono le dinamiche.
"Carcare
visse in quel pomeriggio una angosciata ricerca dei propri figli - racconta Paolo Tealdi -
uno dopo l'altro ricondotti a casa, con autentico sollievo. Purtroppo mio fratello, di quasi 11 anni, Adriano, venne ritrovato sulle sponde del Bormida in fin di vita da un operaio della vetreria "Mattoi Carena". Mia madre mi svegliò nel
tardo pomeriggio. Dormivo per affrontare il turno di notte alla stazione ferroviaria di Savona. Mi disse: "Da
“Carena” hanno trovato un bambino
nel fiume e lo hanno portato all'ospedale di Cairo. Adriano manca all'appello”. Mi alzai e, insieme a mio papà, andai
a Cairo per sapere chi era il bambino trovato esanime nel Bormida. Ci condussero nella camera mortuaria dove, purtroppo, trovammo, steso
sulla lastra di marmo, senza vita, il mio fratellino. Mia madre si
fece carico di quel drammatico avvenimento per il resto della sua
vita, sino alla sua morte nel 1996. Quella tragica
fatalità attivò una grande attenzione da parte dei genitori che
vietarono ai figli di giocare nel Bormida, nel fiume che vide in tantissimi anni bambini e ragazzini divertirsi. In quel giorno funesto
non c'erano, su quel tratto di fiume, le tante madri e donne che
lavavano i panni di famiglia utilizzando il “sapone di una volta”
e le utili lastre di pietra opportunamente sistemate. E la mia famiglia non seppe mai come avvenne quella
funesta disgrazia".
Il prossimo
21 aprile, nella Chiesa Parrocchiale di Carcare, alle ore 11, verrà celebrata la Messa, e poi i “resti” di Adriano saranno sepolti nel loculo in cui giace la
mamma Geltrude.
Enrica Bertone
Enrica Bertone
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