domenica 31 gennaio 2016

Ospedale di San Giuseppe di Cairo, se ne parla in Consiglio Comunale a Carcare



I valbormidesi hanno a cuore l’ospedale “San Giuseppe” di Cairo. L’hanno dimostrato aderendo, negli ultimi giorni, alla petizione a supporto della mozione presentata in Regione dal consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Melis, per chiedere che la struttura sanitaria venga dichiarata di “area disagiata”, e per la quale sono già state raccolte oltre 5 mila firme. Anche le istituzioni sono allineate nel sostegno dell’iniziativa, come nel caso del Consiglio comunale di Carcare che, giovedì scorso, ha votato all’unanimità un documento presentato dal gruppo “di maggioranza “Bologna sindaco”, alla presenza dei rappresentanti regionali del territorio, ossia i consiglieri Angelo Vaccarezza di Forza Italia, Luigi De Vincenzi del Pd e lo stesso Andrea Melis del M5s. Figure che rispondono a partiti diversi ma che, per salvaguardare la sanità del territorio, hanno lasciato in secondo piano i proclami politici per un intento comune, ossia la difesa dell’ospedale. Un Consiglio comunale a cui hanno preso parte numerosi rappresentanti del Comitato sanitario, i militi delle Pubbliche assistenze e cittadini, con la volontà di supportare l’unica richiesta che potrebbe davvero preservare il futuro del nosocomio cairese.

Come si legge nella mozione illustrata dal vice sindaco di Carcare, Christian De Vecchi, un ospedale di area disagiata deve essere dotato di “venti posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;   una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day Surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina per i casi che non possono essere dimessi in giornata;  la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell'equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;  un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo;  la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro Hub o Spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso;  è predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall'Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro Spoke o Hub;  è prevista la presenza di una emoteca; Il personale deve essere assicurato a rotazione dall'ospedale Hub o spoke più vicino”. Per ottenere tutto ciò, come ha precisato il consigliere regionale Andrea Melis, per la struttura cairese, che costa circa 12 milioni di euro l’anno, ne servirebbero altri 900 mila, e ora si attende il nuovo Piano sanitario che sarà varato nei prossimi mesi dalla Giunta Toti.


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