Continua la battaglia dei piccoli Comuni contro la proposta di legge numero
3420 che prevede la fusione obbligatoria dei comuni sotto i cinque mila abitanti. I sindaci della Val Bormida e Val d'Erro hanno predisposto un documento che si impegnano a
sottoporre alla approvazione dei propri Consigli comunali, con cui si ritiene indispensabile mantenere l'identità degli enti locali attraverso liberi percorsi associativi, che tutelino i reali
interessi dei cittadini, purché su base volontaria e
non imposta. "In questo modo si potrà garantire un processo che possa
portare un risparmio", spiegano i sindaci. Sul documento unanime si legge: "Smantellare i piccoli Comuni e privare le realtà locali delle istituzioni di maggiore prossimità agli abitanti costituisce una grave perdita per la democrazia e contrasta con la necessità di rilancio economico e sociale delle aree rurali e interne. Inoltre le politiche di razionalizzazione devono riguardare la gestione dei servizi comunali, dai quali derivano i costi e dipende l'efficienza dell'azione amministrativa, e non gli organi di rappresentanza politica che nei piccoli Comuni, a fronte di costi insignificanti, sono elementi fondamentali di partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica che i processi di fusione andrebbero a cancellare". Considerato che "I'Italia ha un numero di Comuni pari ad 8.006 alla data del 1° gennaio 2016, inferiore a quello di altre nazioni (esempio in Francia sono 36 mila), che la Liguria ha un numero di Comuni (235) molto inferiore ad altre regioni (sono circa 1.500 in Lombardia, 1.200 in Piemonte, 580 nel Veneto) con un numero medio di abitanti per comune elevato (circa 6737) analogo a quello di altre regioni italiane (circa 6.500 in Lombardia, 3.600 in Piemonte, 8.500 in Veneto) e Paesi europei - e ancora: Visto il disegno di legge unificato per il sostegno e la valorizzazione dei Comuni con popolazione pari o inferiore a 5 mila abitanti e dei territori montani e rurali, presentato negli anni 2013-14 dai deputati Ermete Realacci e Patrizia Terzoni, firmato da parlamentari di tutti gli schieramenti ed ancora in discussione, dopo ripetuti rinvii, nelle competenti Commissioni della Camera, il Consiglio comunale esprime forte preoccupazione sul rinnovato interesse sul tema della fusione dei Comuni e sulla spinta centralistica che ne può scaturire. Si invita la Regione Liguria a supportare tali iniziative intercomunali, abbandonando eventuali progetti di fusioni imposte, di fatto o per legge, a Comuni che le rifiutino, ed a valorizzare ogni elemento di natura sociale, territoriale ed economica che caratterizza ogni singolo Comune, nonché a sostenere la rete dei piccoli Comuni".Il documento sarà inviato al Governo, ai Presidenti dei due rami del Parlamento, al Presidente della Regione Liguria, al Presidente del Consiglio Regionale, ad ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni italiani), ANCI Liguria, ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d'Italia), sulla scia di analoghe iniziative in altre parti d'Italia.
Enrica Bertone
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