martedì 5 aprile 2016

Sindaci valbormidesi uniti e a confronto per continuare a difendere l'ospedale di Cairo

La lotta in difesa dell'ospedale "San Giuseppe" non si ferma. Ieri sera, a Cairo, si sono riuniti i sindaci e i rappresentanti delle Amministrazioni comunali della Valbormida per concordare le azioni future da compiere affinchè alla struttura cairese venga dato il giusto riconoscimento, in termini di servizi e prestazioni, da parte della Regione Liguria. Presenti all'assemblea anche i membri del Comitato sanitario locale, alcuni esponenti politici e dell'organico ospedaliero.
Dopo la bocciatura della mozione presentata dal consigliere regionale Andrea Melis, in merito alla richiesta di "area disagiata" per il nosocomio cairese, ora si è deciso di fare tesoro delle delibere di ogni Consiglio comunale per la salvaguardia dell'unico presidio sanitario della Valbormida, che, insieme alle 18200 firme raccolte tra i cittadini, verranno presentate il prossimo 8 aprile durante la conferenza di tutti i sindaci della provincia di Savona sulla sanità. Una proposta già valutata, ma che ieri sera è stata suffragata e accettata di buon grado da tutti i presenti anche grazie all'intervento dell'esponente del Pd, Mauro Righello, il quale ha ribadito come, già nel 2012, ci fosse stata unità d'intenti in merito da parte dei sindaci del territorio.
Che la Valbormida debba fare fronte comune, al di là di colori politici, sembra ormai una certezza assodata e metabolizzata, che porterà i vari primi cittadini a farsi maggiormente portavoce delle istanze corali tra la popolazione di ogni singolo paese. Ecco quindi che le Amministrazioni locali sono tutte a favore di un'azione condivisa, in attesa della presentazione del piano sanitario da parte dell'assessore regionale Sonia Viale, che ha già incontrato i sindaci e chiede fiducia. D'altronde il Consiglio regionale ha accettato  la mozione del consigliere Angelo Vaccarezza, nella quale, in estrema sintesi, si chiede di "trovare adeguate soluzioni ad una reale emergenza che il territorio si è trovato ad affrontare dopo il depotenziamento del nosocomio in punto di primo intervento, e che vengano messi in campo tutti gli accorgimenti, compresa la classificazione di ospedale di area  disagiata per salvaguardarne l’efficienza completa".
Enrica Bertone

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