Una grande Pelagia Noctiluca, meglio nota come "medusa luminosa" per la sua iridescenza nelle ore notturne si è arenata ieri sulla spiaggia di Spotorno, una delle mete balneari prese d'assalto dai valbormidesi, alcuni dei quali hanno immortalato l'esemplare di circa cinque chilogrammi (con lo stupore paragonabile a quello dei rivieraschi per i "nostri" venti centimetri di neve in inverno, ndr).
Secondo gli esperti, che sfatano la credenza secondo la quale le meduse vivrebbero solo in acque pulite, l'esplosione demografica di questo tipo di fauna ittica anche nel Mar Ligure, sia sul piano numerico che su quello delle sue dimensioni, è dovuto in parte ai cambiamenti climatici ma soprattutto alla pesca intensiva, specie di grandi pesci, come i tonni. Le loro larve competono con le meduse per il cibo, mentre quando sono grandi diventano loro predatori. Diminuendo i concorrenti e i "carnefici", le meduse aumentano. Inoltre esse si nutrono di uova e larve dei pesci, quindi fanno diminuire ulteriormente le risorse ittiche.
Per quanto riguarda i rischi, in caso di contatti indesiderati con questi esemplari, innanzitutto occorre lavare la parte interessata e non strofinarla. Poi, si possono usare sostanze ammoniacali per le forme più leggere, mentre se si tratta di casi più violenti funzionano cortisonici oppure antistaminici.
Enrica Bertone
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