domenica 17 luglio 2016

Profughi, il sindaco di Cosseria risponde a Berruti: "lo scenario internazionale non ci consente di fare inutili polemiche"

L'arrivo dei profughi a Cosseria ha scatenato le polemiche dell'opposizione e il sindaco, Roberto Molinaro, risponde al capogruppo Andrea Berruti ( in merito all'articolo http://lecodellavalbormida.blogspot.it/2016/07/profughi-cosseria-la-minoranza-chiese.html): "Se le domande del consigliere comunale sono seguite dalle sue stesse risposte le reputo solo pretestuose. Il Sindaco Bologna mi ha invitato perché aveva un problema oggettivo: la collocazione di 50 persone in alloggi non idonei, per quanto riguarda la sua delibera ho sempre dichiarato che è stato un suo atto amministrativo e che non ritengo corretto entrare nel merito, ma definisco la sua iniziativa come l'unico strumento che in quel momento il mio "collega", lasciato solo, potesse utilizzare; il capogruppo di minoranza Andrea Berruti dov'era? Sa benissimo che: non vi sono a Cosseria edifici pubblici che possano essere dati in affitto per accogliere profughi come sa altrettanto bene che i privati possono affittare alle Cooperative senza che le Amministrazioni possano intervenire, fatti salvi i casi di idoneità degli edifici. I costi per insegnare loro la lingua italiana e i corsi di formazione lavoro sono totalmente a carico della Cooperativa e vigilerò perchè questo avvenga così come sarà mia premura passare frequentemente presso la palazzina per raccogliere dagli inquilini eventuali lamentele e per verificare se il codice di protocollo della Cooperativa sia rispettao dalla stessa. Ho ricevuto l'autocertificazione sanitaria da parte della Cooperativa perchè per privacy non si possono divulgare i risultati delle analisi delle persone. I ragazzi sono cinque del Gambia (anglofoni), tre del Senegal e uno del Camerun (tutti quattro francofoni). Nei prossimi giorni verranno interrogati individualmente per conoscere per quanto possibile i motivi per cui hanno abbandonato la loro terra d'origine. Attualemnte non hanno il permesso di soggiorno e non possono spostarsi oltre i confini comunali".
Prosegue Molinaro: "Per quanto concerne lo spazio abitativo, 14 metri quadri per persona, se si tratta di profughi si può andare in deroga. In merito al preavviso: ho ricevuto una telefonata dalla Cooperarci martedì 12 luglio, ho sentito al telefono il proprietario dell'alloggio, assicurandomi che avrebbe comunicato ai coinquilini la scelta di affittare l'appartamento di sua proprietà. Mercoledì sono andato a parlare ai residenti ed ho constatato che non erano a conoscenza di nulla, e li ho informati, raccogliendo il loro motivato disappunto perchè non erano stati avvisati dal proprietario dell'immobile e poi per la scelta di far arrivare nove maschi indipendentemente dalle loro origini. Giovedì mattina, 14 luglio, la Prefettura mi ha telefonato per avvertirmi che lo stesso giorno avrebbe fatto arrivare nove profughi e che se qualcuno avesse avuto in mente di ostacolare questa azione, avrebbe fatto scortare i migranti dalle Forze dell'Ordine e identificato e eventualmente denunciato chi si sarebbe opposto. Ho immediatamente chiesto ad alcuni residenti cosseriesi se fosse stato possibile accoglierli in case indipendenti per evitare situazioni di disagio agli altri inquilini della palazzina, ma con due ore di tempo, nonostante il prezioso aiuto di Suor Sara, non abbiamo trovato una sistemazione alternativa". E ancora: "Riguardo ai lavori socialmente utili, è stata una mia richiesta perchè ogni persona può eseguire per nove ore alla settimana dei lavori; non occorre nè un progetto nè uno scienziato per capire che con la razionalizzazione delle spese e la penuria delle disponibilità finanziarie degli enti locali, servono volontari per mantenere pulito e ordinato il nostro territorio comunale e questo potrebbero farlo i profughi al fine di non schiavizzarli ma di non lasciarli neanche in ozio tutto il giorno come documentano i servizi tv. Tutto ciò dopo che la Cooperativa a sue spese gli avrà fatto seguire il corso sulla sicurezza e avrà messo a loro disposizione i D.P.I., dispositivi di protezione individuale sempre a spese della Cooperativa e non del Comune. La spesa del Comune riguarderebbe la copertura assicurativa. Trovo molto contraddittoria l'intenzione di evitare tensioni fra i cittadini e la richiesta di un'Assemblea pubblica della quale questa Amministrazione è ampiamente favorevole, visto che ne ha indette in precedenza, poiché questa richiesta è avanzata dalla minoranza sulla base di domande-risposte che esprimono solo voglia di generare polemiche anche a Cosseria, l'ultimo Consiglio comunale di Cengio insegna. Con la tragica mattanza di Nizza occorre pretendere che i moderati dell'Islam denuncino i pazzi radicalizzati e che non è affatto vero che sono la risposta al dominio imperialista occidentale perchè questa stragi hanno solo lo scopo di terrorizzare, di dividere e di far arricchire i trafficanti di armi, così come questo esodo planetario è un ovvio scandaloso ed aberrante mercimonio in un contesto di crisi economica mondiale cronica. Cerchiamo di lavorare per difendere il nostro territorio, come ho fatto circa tre mesi fa, quando siamo riusciti a bloccare il tentativo di affittare un appartamento della palazzina dove risiede l'ex sindaco Andrea Berruti, da parte di un soggetto straniero con un elenco di condanne passate in giudicato da far invidia a delinquenti di grosso calibro, in questo caso ho bussato a tutte le porte e alla fine l'abbiamo spuntata e ringrazio per questa impresa conclusasi positivamente i Carabinieri di Cengio, Cairo e Savona e la Prefettura che aveva accolto la mia pressante richiesta, così come ad un tentativo di una Cooperativa di far alloggiare i profughi negli alloggi di un noto pregiudicato di Cosseria ho espresso il mio più totale rifiuto. Nel caso di Località Bricchetto non avevo strumenti legali per assecondare le richieste degli inquilini. Per ora non ho riscontrato criticità. Il sindaco di Cosseria non va definito buonista, razzista, pacifista: semplicemente amministratore democraticamente eletto che deve gestire il presente imposto dall'alto e da eventi internazionali e come per i miei colleghi in prima linea chiedo di venire rimproverato se necessario ma soprattutto non solamente indicato con il dito indice, poiché non possiamo permetterci polemiche in un contesto in cui la tensione non è mai stata così alta dal secondo dopoguerra: lo scoppio di scenari gravissimi è alle porte". 
Enrica Bertone

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