“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di
istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità” - spiega Badano - Esattamente duecentoquaranta anni fa a Philadelphia uomini illuminati scrissero queste parole che
sono alla base delle democrazie occidentali: uguaglianza, diritti, felicità e sicurezza dei cittadini. In questi ultimi anni dobbiamo affrontare complesse crisi che sono le più gravi dalla fine della seconda guerra mondiale. A causa della recessione sono diffusi malessere e stanchezza, l’incertezza domina. Disoccupazione, cassa integrazione, i pensionati vivono male una fase della loro vita che dovrebbe essere resa il più serena possibile. Nel 2015 per la prima volta in Italia la speranza di vita alla nascita è diminuita rispetto all’anno precedente. Oltre a questo dato, che non fa ben sperare, c’è poi la questione delle campagne di prevenzione e degli screening, che non si riescono a fare per mancanza di soldi e che alla salute della popolazione sono ovviamente correlati. Mancano i soldi per l’assistenza ospedaliera a malati gravi, che i Sindaci conoscono personalmente, cui viene ridotto o negato il sostegno. Chiudono i reparti del nostro ospedale. Aumentano le nostre famiglie che non riescono a pagare la retta della mensa scolastica per i loro bambini e deve intervenire l’ente pubblico con nuove spese a carico della collettività. Cittadini emigrati già da anni nelle nostre zone non hanno reddito stabile o addirittura nessun reddito perché non lavorano o lavorano in nero".
Prosegue Badano: "Alla luce di tutte queste difficoltà il business, perché tale è, dell’assistenza ai migranti viene visto dalla popolazione come un lusso che non ci si può permettere: 35 euro al giorno per persona vengono considerati un’offesa per chi non riesce a tirare avanti, anche perché si paragonano i nostri vecchi emigrati in nord Europa che lavoravano in miniera a quelli odierni che sovente bighellonano per le strade. Infine non si vedono all’orizzonte soluzioni a quella che ormai non si può più definire emergenza. Gli arrivi sono sistematici da anni e non possono giungere risposte per tali problemi che a livello europeo se non globale. Noi siamo per un’Europa unita, prospera e
portatrice di pace. Come deve comportarsi in questo momento storico così orribile l’amministrazione comunale che ha dei doveri ben precisi verso i propri cittadini e che deve rapportarsi con le altre realtà locali, i Comuni della Valle, quel che resta della Provincia, Regione, Governo? Occorre partire dai principi cristiani di uguaglianza e di solidarietà, coniugandoli con quelli laici di libertà, felicità e sicurezza. Sia i migranti sia i cittadini italiani sono uomini e occorre tutelarne i diritti. Se il Governo ci dice che tutti i Comuni devono fare la loro parte, tutti siano! Nessun egoismo. In questa situazione allora un Sindaco responsabile, di fronte a quanto viene richiesto da altri amministratori della Valle Bormida e dal Governo, con serietà e impegno studia in modo approfondito il problema, si confronta, sente i cittadini, individua priorità e azioni che spera possano contribuire a stemperare i toni e a dare una mano a tutti. Cerca di dare un contributo, cerca soluzioni, idee. Eccola la proposta costruttiva di Plodio: la cooperativa stipuli una convenzione col Comune elargendo allo stesso un contributo in denaro sostanzioso che venga posto nel capitolo di spesa sempre esangue del Sociale e che quindi sia utilizzato per le famiglie bisognose, per i malati, per chi non ha lavoro, per chi non ce la fa e si vergogna di chiedere aiuto. La nostra è un’amministrazione sensibile che ben conosce queste situazioni. E così i nostri concittadini. A Plodio non ci sono razzisti, ci sono donne e uomini che conoscono il sacrificio e noi siamo orgogliosi di rappresentarli. Ai nuovi ospiti chiediamo rispetto delle regole, che vadano a scuola o lavorino e che prendano esempio da chi al mattino si alza presto e si dà da fare, come lo diremmo ad un figlio. Mentre lavoriamo responsabilmente per evitare polemiche o provocazioni, chiediamo aiuto alla Regione e al Governo per tramite della Prefettura, a cui chiediamo di appoggiare la nostra idea".
Enrica Bertone
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