
Si
tratta di una performance teatrale prodotta da Teatro 21,
l'associazione cairese specializzata in laboratori e progetti di teatro
sociale, che tratta il tema dell'immigrazione con delicatezza e
rispetto. In scena Abdoulay, Alpha, Ben, Draman, Makan, Muhammed, Muftau, Moustapha, Omar, Ousman, Salim, Sarjo, che raccontano
un viaggio, quello dei migranti, il viaggio più lungo del mondo. Lo
raccontano con le loro esperienze, le loro parole, i loro gesti, le loro
musiche. Uno spettacolo suggestivo che invita a riflettere, con la
speranza che nessuno resti più "senza notizia". Senza notizia sono oggi
coloro che lasciano il loro mondo per entrare in realtà a cui non
riescono ad appartenere. Senza notizia sono coloro che rimangano nel
luogo di partenza e che spesso non sanno più nulla di quelli che sono
partiti. Senza notizia sono quelli che si perdono nel viaggio.
La
prima rappresentazione della performance, fatta di corpi, di suoni, di
immagini, con la sua semplicità e con la sua forza poetica ha coinvolto
ed emozionato gli spettatori. Ne sono seguite numerose richieste di
replica, a cui si è deciso di dare seguito con questa nuova
programmazione.
Questa replica
straordinaria, patrocinata dal Comune di Altare e dal Comitato per i
Gemellaggi di Altare, è stata resa possibile grazie al gruppo di
volontarie che accompagna i migranti in diverse attività, alla
cooperativa “Il Percorso”, al Museo dell’Arte Vetraria Altarese, al
parroco Don Paolo Cirio e alla parrocchia.
"Sono orgoglioso di Altare e degli altaresi, orgoglioso dei ragazzi, orgoglioso di tutti noi - dichiara il sindaco, Davide Berruti -
Affrontare nel nostro piccolo questo fenomeno epocale è e rimane
difficile, complicato. Ma Altare lo sta facendo su una strada buona. La
quotidianità porta e porterà a nuove sfide, a discussioni, a decisioni
spesso complicate. Ma prima di tutto vengono e verranno sempre le
persone. Immensamente grato a tutti i volontari che, fuori dai
riflettori, hanno creato una rete di rapporti veri, di cura, educazione e
solidarietà". "Da diversi anni nelle nostre iniziative promuoviamo incontri e spettacoli sui temi delle migrazioni, dell'incontro tra culture e della mobilità transnazionale – commenta il Coordinatore del Comitato per i Gemellaggi, Alberto Saroldi - Per noi questa sensibilità ha radici lontane: nasce dalla storia millenaria dei vetrai di Altare, protagonisti di migrazioni ad alta specializzazione per portare l'arte del vetro in tutto il mondo".
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