La rete idrica di Cosseria fa acqua, ma non è certo una novità recente. Numerose e frequenti, infatti, sono le perdite dovute a guasti o a condutture obsolete. A ciò va aggiunta la siccità degli ultimi mesi, che ha peggiorato la situazione. Per questo motivo, a causa di un'emergenza, il sindaco Roberto Molinaro si è trovato costretto, sabato scorso, a chiedere un approvvigionamento ai Vigili del Fuoco e, successivamente, ad emettere un'ordinanza per chiedere ai cittadini di usare l'acqua solo previa bollitura della stessa. Provvedimento che ha scatenato la furia della minoranza consigliare, preoccupata per il modus operandi de sindaco. "Sabato 8 ottobre, intorno alle 21.30, il sottoscritto è
stato informato da alcuni cittadini cosseriesi, molto preoccupati, del
fatto che le cisterne dei Vigili del Fuoco avessero provveduto ad
effettuare approvvigionamento al nostro acquedotto, condizione
che sta a significare una carenza idrica importante nel perimetro
comunale - spiega il capogruppo Andrea Berruti - La situazione sopra descritta risulta alquanto ambigua, poiché
nessuna ordinanza sindacale, o comunque nessun atto ufficiale hanno
previsto o avvisato, come spesso è accaduto in passato a causa della
carenza di acqua, la limitazione da parte della popolazione dell’uso
della’acqua potabile per soli usi domestici evitandone sprechi e usi
inappropriati. Se ne sarebbe dovuto dedurre che Cosseria, in questo 2016, non
avesse problemi di rifornimenti idrici, invece proprio la sera dell’8 ottobre ecco comparire addirittura i mezzi dei Vigili del Fuoco per
riempire le vasche". E prosegue Berruti: "Ora, l’acqua che viene introdotta nella rete idrica dalle
autopompe è da considerarsi non potabile, purtroppo a tutt’oggi (lunedì 10, ndr), alle ore
16.15, chi scrive e molti altri cosseriesi, non hanno ancora ricevuto
notizia del fatto che nella mattinata odierna è stata emanata una ordinanza che invita a far bollire l’acqua per uso domestico (alle ore
12.30 odierne nessuna ordinanza era affissa alle bacheche). Faccio
presente che ieri sera alle ore 22.30 circa
un cittadino mi ha chiamato al telefono chiedendomi notizie sulla
potabilità dell’acqua poiché il sindaco su Facebook aveva invitato i
cittadini a bollire l’acqua per problemi di potabilità. Purtroppo chi
scrive, come molti altri, non risulta essere tra le amicizie virtuali
del sindaco quindi nessuna informazione mi aveva raggiunto. Il tutto risulta essere molto grave poiché il cittadino che mi
ha interpellato aveva la figlia con dei problemi di salute dopo aver
consumato l’acqua dell’acquedotto comunale senza conoscerne la non potabilità. La mia richiesta è la seguente: perché non è stata informata la
cittadinanza con questo colpevole ritardo rispetto ad una problematica
di salute pubblica? Non sarebbe stato necessario prima emanare l’ordinanza di
bollitura dell’acqua e poi provvedere all’approvvigionamento tramite
Vigili del Fuoco? Chiedo spiegazioni in merito a questo modus operandi che, se
non porterà a conseguenze sanitarie a qualche cittadino, sarà comunque
oggetto di approfondimento da parte della minoranza che provvederà ad
informare gli uffici demandati al controllo della Sanità Pubblica di
questo accadimento. Colgo l’occasione per rinnovare la richiesta al sindaco di
attivare dei sistemi di avviso alla popolazione che non prevedano
cittadini di Serie A (gli amici che hanno la possibilità di vedere e
leggere le notizie sulla sua pagina personale dei social network) e
cittadini di Serie B (coloro che non possono attingere notizie dalla
pagina personale di facebook del sindaco per svariate motivazioni)
ovvero i messaggi sms ricevuti da alcuni ma non da tutti. Magari sarebbe
utile prevedere un aggiornamento costante della pagina comunale
cosicché ognuno, a prescindere da amicizia e simpatia, possa attingere
le notizie che, come in questo caso, sono fondamentali anche per la
salute pubblica oltre ad affiggere nelle bacheche comunali le ordinanze sindacali prima che queste debbano essere osservate dai
cittadini, soprattutto quando vanno ad interessare la vita e la salute
dei cittadini", conclude Berruti, che ha inviato una copia della lettera all'Arpal e all'Asl 2 Savonese.
E. B.
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