Non è mancata la commozione, evidente su molti volti dei cairesi, durante la cerimonia di ieri, quando il Teatro è stato intitolato al compianto e amato sindaco Osvaldo Chebello, a dieci anni dalla sua scomparsa. Una commozione palpabile anche dalle parole di Fulvio Briano, che ha descritto la figura politica, l'amministratore e l'uomo che fu il suo predecessore. "Ha iniziato il suo percorso quando io avevo solo un anno, e da ragazzo mai mi sarei immaginato di ricevere la sua "eredità" - ha sottolineato Briano - Chebello è nato politicamente socialista, e quando il Psi si è sgretolato è rimasto coerente con le sue idee senza più tesserarsi ad alcun partito. Un uomo che si muoveva con la stessa naturalezza e spontaneità nelle stanze del potere come durante la sua passeggiata quotidiana per le vie della città, ecco una delle ragioni di tanto affetto, che ancora oggi i cairesi provano per lui". Applausi e lacrime in occasione dello scoprimento della targa, che riporta gli anni dei mandati da sindaco di Chebello: dal 1983 al 1990 e dal 1999 al 2006. Toccanti anche la parole del cugino, Enrico Chebello, che ha descritto l'orgoglio dei famigliari nel vedere con quanto impegno Osvaldo si sia prodigato nell'amministrare la sua città.
Più intimo e di forte impatto emozionale il discorso della figlia Stefania, accompagnata dalla mamma Olga e dalla figlia Lisa: "Ringrazio di vero cuore tutti i presenti, amici di papà, ma soprattutto mia nonna e la mia bisnonna, che hanno allevato un uomo di grandi valori, senza fargli pesare la mancanza del padre, morto in Russia. Osvaldo è stato un papà eccezionale, ma vi assicuro che considerava la comunità cairese la sua famiglia, e non c'era un problema dei suoi concittadini che sottovalutasse. La rinuncia a ricoprire il ruolo di consigliere regionale per continuare ad essere sindaco di Cairo ne è la prova più significativa. Una persona che rimarrà sempre nel cuore di noi famigliari, ma so che manca anche a tantissime persone, che mi testimoniano ogni giorno, da dieci anni, la vicinanza e l'affetto, e mi aiutano ad andare avanti con orgoglio".
Presenti alla cerimonia, che ha visto, poco dopo, un divino concerto della banda "Puccini", molti sindaci della Valbormida, amministratori, "compagni" di avventura politica, amici e concittadini.
Enrica Bertone
Nessun commento:
Posta un commento