mercoledì 1 marzo 2017

Migranti: cinque Comuni valbormidesi uniti per attivare il sistema Sprar e gestire direttamente l'accoglienza

Un nuovo percorso per gestire l'accoglienza dei profughi. Ad intraprenderlo, per ora, cinque Comuni valbormidesi, ossia Cengio, Cosseria, Millesimo, Murialdo e Roccavignale, che parteciperanno al bando in scadenza il 31 marzo per attivare il sistema Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell'Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, vengono assegnati contributi in favore degli enti locali che presentino progetti destinati all’accoglienza dei migranti. Il Sistema di protezione è caratterizzato dal carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e dagli enti responsabili dell'accoglienza, e dal governo centrale secondo una logica di governance multilivello; dalla partecipazione volontaria degli enti locali alla rete dei progetti di accoglienza; dalle politiche sinergiche sul territorio con i soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi. 
Come spiega il sindaco di Roccavignale, Amedeo Fracchia, "in questo periodo di forti contrasti tra le istituzioni centrali e i sindaci per la gestione dei migranti, il nostro comune insieme a quelli di Millesimo, Cengio, Murialdo e Cosseria ha deciso di tutelare i nostri cittadini dall'arrivo di nuovi profughi rispettando però le leggi. Oggi lo Stato ci garantisce di non mandarcene più a patto di gestire noi parte dei migranti già presenti sul nostro territorio (con il progetto SPRAR). Le cooperative tanto discusse pertanto non avranno più il ruolo centrale di oggi con incarichi ricevuti direttamente dalla Prefettura ma al più potranno collaborare con i Comuni per la gestione dei profughi".  
"Ieri mattina la giunta di Roccavignale ha approvato uno schema di accordo tra i cinque Comuni, che in totale ospitano 89 profughi, e pubblicato un avviso per la ricerca di un soggetto che ci accompagni in questo percorso. Il progetto, della durata di tre anni, prevede, oltre alla gestione quotidiana dei profughi (inizialmente 50) il finanziamento di mezzi, di attrezzature, di corsi e l'assunzione di qualche nostro disoccupato italiano. Insomma con grande senso di responsabilità delle giunte di questi 5 comuni ( ad oggi solo noi in quanto capofila) si è deciso di vivere da protagonisti questo fenomeno migratorio senza subire scelte fatte dall'alto. Siamo sicuri inoltre che da tutto ciò riusciremo anche a creare qualche cosa di positivo per la nostra comunità. Ora stiamo lavorando sui progetti che vorremmo ci finanziassero, in primis la gestione del verde pubblico e il recupero delle vecchie strade di campagna attraverso il finanziamento degli opportuni mezzi meccanici e corsi di formazione".

Enrica Bertone

Nessun commento:

Posta un commento