domenica 27 novembre 2016

L'Alpino Arturo Visca ora riposa accanto alla moglie che non seppe più nulla di lui dal '43



Il nipote Marcello con le spoglie del nonno
Riposerà in eterno vicino alla moglie l'Alpino Arturo Visca, Caduto in guerra il 9 settembre 1943 a Chiusa d'Isarco, in provincia di Bolzano, i cui resti sono stati ritrovati dal nipote solo due anni fa. Ieri, nel cimitero di Voze, si è svolta la cerimonia ufficiale della tumulazione dell'Alpino, nativo di Noli, padre di due figlie, Delia e Pierina, e partito per un viaggio da cui non fece mai ritorno. Una storia che ha coinvolto gli animi delle
numerose famiglie con un passato triste e simile a quello di Visca, ritrovato solo grazie alla caparbietà del nipote, Marcello Sciutto, che ha trascorso anni tra le ricerche, nella speranza di dare un lieto fine, se così si può definire, al sacrificio del nonno. Insieme alla moglie Cinzia ha visitato decine di sacrari in Alto Adige, e non solo, ha svolto un lavoro certosino di ricerca, tra documenti e testimonianze, e nel 2014 ha scoperto dove era sepolto il famigliare, seppur ancora senza identità. Da qui, il test del Dna sui resti ossei dei due soldati che riposavano insieme, e la scoperta che uno dei due era proprio il nonno Arturo. 
Ecco quindi che dopo un anno, il Ministero della Difesa ha concesso la traslazione e ieri l'Alpino è stato tumulato accanto alla moglie, Giuseppina Panelli, originaria di Biestro, scomparsa nel 2012 senza aver mai conosciuto il destino del marito. Come sottolineano i coniugi Sciutto, residenti a Plodio, "la nostra speranza è quella di risalire all'identità dell'altro militare che ha condiviso con il nonno la stessa tomba per oltre 70 anni. Le ricerche, quindi, proseguono, e chi avesse consigli o indicazioni da fornire può contattarci all'indirizzo mail arturovisca1916@gmail.com".
Enrica Bertone

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