Sopra il nuovo cordolo, sotto l'attuale corsia unica |
Carcare in direzione Savona, hanno mostrato perplessità in merito ad un cordolo rialzato e sporgente che, ora, affianca l'ingresso nell'incrocio, contestato da anni, o meglio, dalla sua realizzazione, sia per la sua somiglianza ad un labirinto, sia per i costi. Nel 2001, infatti, aveva fatto scalpore il fatto che fossero serviti 11 miliardi di vecchie lire per creare un bivio, tra l'altro in prossimità di un casello autostradale, così poco funzionale. Tornando alla segnaletica attuale, oltre al cordolo, simile ad un vero ostacolo perchè restringe lo spazio di manovra, chi proviene da Vispa e si immette a raso nello svincolo deve fare i conti con chi si dirige verso Altare, che, se si trattasse di una rotonda, avrebbe precedenza, ma poichè così non è, qualcuno può pensare che arrivando da Carcare, cioè da destra, sia possibile proseguire senza stop (l'incognita, ad oggi, è capire se ci sia l'obbligo di fermarsi). Altro nodo è l'ingresso nello svincolo tortuoso di chi "sbuca" da Savona. Prima, la presenza di due corsie ben definite permetteva al traffico di fluire con più facilità, e solo per entrare in autostrada svoltando a destra si doveva dare la precedenza. Ora, a sinistra della carreggiata è stata tratteggiata una zebratura che indica uno spazio non transitabile, causando un effetto ad imbuto, in curva e in salita, pericoloso soprattutto di notte, in prossimità di chi arriva dalla galleria. Infine, all'uscita dell'A6, per ora, c'è un cartello nemmeno troppo visibile, a terra, che indica lo stop, ma non più all'interno dello svincolo, bensì nel "piazzale" autostradale. Insomma, un vero e proprio terno al lotto, soprattutto per chi non conosce, da tempo, la fantasiosa viabilità dello svincolo altarese.
Enrica Bertone
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